Adattare queste iniziative a supporto degli sforzi internazionali per ripristinare le popolazioni di balene potrebbe portare a una svolta nella lotta ai cambiamenti climatici.
Perché le balene sono così importanti?
Il potenziale di cattura del carbonio delle balene è davvero sorprendente.
Le balene accumulano carbonio nei loro corpi durante le loro lunghe vite.
Quando muoiono, affondano sul fondo dell’oceano: ogni grande balena “sequestra” in media 33 tonnellate di CO2, togliendo quel carbonio dall’atmosfera per secoli.
Un albero, nel frattempo, assorbe “solo” fino a cica 21 chili di anidride carbonica all’anno.
E non solo, anche secondo questo studio sono importanti gli escrementi della balena, particolarmente ricchi di ferro e azoto.
Più in generale, salendo e scendendo, i cetacei portano in superficie minerali fermi in profondità (“The whale pump”, la chiama lo studio) e li muovono nei mari (“la balena come nastro trasportatore”).
E questi minerali sono cruciali per lo sviluppo del fitoplankton, il più efficiente nel risucchiare anidride carbonica: secondo i biologi, il plankton è tanto più abbondante, quante più balene ci sono nei dintorni.
La protezione delle balene potrebbe aumentare significativamente la cattura del carbonio perché l’attuale popolazione dei grandi crostacei è solo una piccola parte di ciò che era una volta.
Purtroppo, dopo decenni di caccia alle balene anche illegale, i biologi stimano che le popolazioni globali di balene siano ormai meno di un quarto di quello che erano una volta.
Alcune specie, come le balene blu, sono state ridotte al solo 3% della loro precedente popolazione.
Pertanto, i benefici dei servizi ecosistemici delle balene per noi e per la nostra sopravvivenza sono molto inferiori a quelli che potrebbero essere.
Se si riuscisse a riportare il numero delle balene in circolazione, conclude lo studio, l’impatto sul cambiamento climatico potrebbe essere davvero massiccio.
Fonte greenMe
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