Una signora va in banca di un paesotto con un grosso borsone zeppo di contanti, e dice che vuole depositare trecento milioni di euro.
L’impiegato vedendo una grossa borsa di banconote si insospettisce, e la fa parlare col direttore.
Quello dice che è possibile, certo, ma – a titolo di precauzione – chiede con circospezione e delicatezza come mai tutte quelle banconote tutte insieme.
La signora “oh. Ma non è un problema, non è mica un segreto:
questa cifra è il frutto di un paio di scommesse”.
Il direttore (davvero incuriosito) “se non sono indiscreto, di che scommesse?”
La signora: “mah, vede, io sono abituata a fare delle scommesse forti, con forte rischio e forti somme:
ad esempio, io potrei scommettere questa intera cifra sul fatto che lei ha i testicoli quadrati…”
il direttore guarda i trecento mila euro, pensa che sono anni di stipendio anche per lui, e dopo un po’ di esitazione accetta la scommessa.
La signora dice: va bene, vengo qui domani mattina con l’avvocato tal dei tali (noto in paese) che faccia da testimone, e se lei ha i testicoli quadrati mi darà altri 300 mila euro, se no io le darò questi”.
La notte il direttore della banca non riesce a dormire: ha scommesso una bella somma.
Ma si alza due o tre volte, va in bagno, si abbassa le mutande e verifica:
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