Abbiamo molto da imparare dagli animali.
Quando l’aquila sopravvive 40 anni, i suoi artigli diventano troppo lunghi e curvi, il che non le consente di afferrare la preda.
Il becco di un’aquila diventa troppo lungo e curvo, quindi non può mangiare.
Le piume sul petto e sulle ali diventano molto spesse e pesanti, il che rende difficile il volo.
E l’aquila deve fare una scelta: morte o rigenerazione dolorosa.
Vola nel suo nido, situato sulla cima della montagna, e lì batte a lungo con il becco sulla roccia, fino a quando il becco si spezza e si stacca.
Di conseguenza aspetta che il nuovo becco cresca.
Estrae gli artigli e fa la stessa cosa.
Quando crescono i nuovi artigli, l’aquila sfoltisce il suo piumaggio.
Dopo 5 mesi di dolore e tormento, con un nuovo becco, artigli e piumaggio, l’aquila rinasce di nuovo e può vivere per altri 30 anni.
Molto spesso, per vivere, dobbiamo cambiare, a volte questi cambiamenti sono accompagnati da dolore, paura e dubbi.
I ricordi e le abitudini del passato scompaiono, facendo spazio per il nuovo.
Questa è la liberazione dal peso del passato che rende possibile vivere e godersi il presente ed essere pronti per il futuro!